Villa Pisani – Bagnolo di Lonigo
Qui, in particolare, siamo a Bagnolo, vicino a Lonigo, questa è Villa Pisani. Pisani è come dire Agnelli: a Venezia era una delle famiglie più “in”; hanno dato Dogi alla Serenissima, ma la loro potenza economica si rispecchia anche da noi: a Bagnolo che è circa a 10 Km. a sud di Lonigo, si fanno costruire questa villa, a Lonigo il Palazzo Pisani, a Meledo la Rocca Pisani . Ogni qualvolta acquistava nuovi terreni, non procedeva ad un restyling della villa precedente, ma provvedeva a costruire un nuovo edificio, fino quasi alla caduta della Serenissima, quando costruirono quella bellissima villa a Stra. Questa in particolare era una casa di proprietà di una nobile famiglia veronese che, se non vado errato, si chiamava Della Torre la quale, quando Verona ed il suo contado fu sottomessa dalla Serenissima Repubblica di Venezia, come da suoi ordini, avrebbe dovuto, in segno di sottomissione troncare le torri delle sue proprietà domenicali, il che voleva dire di eliminare da sola qualsiasi edificio di difesa, ove avrebbe potuto arroccarsi, mettendosi così completamente nelle mani della Serenissima. |
Vedete infatti che in facciata le due torri risaltano, perché emergono rispetto al blocco edificato ex novo ed emergono rispetto alla falda del tetto messo in opera dal Palladio. Il significato è quello di assoggettarsi al potere della Serenissima, ma non completamente, a conferma del potere dei Pisani all’interno della Serenissima: un sottile gioco d’immagine! Cosa fa Palladio? Intanto omogeneizza le due torri angolari preesistenti con la sua nuova struttura attraverso il basamento, questa zoccolatura che corre lungo tutto il perimetro e nella quale inserisce queste pietre in bugnato rustico, a bacellatura molto rozza che creano un gioco possente di luci e di ritardi rispetto alla spezzatura dei muri, completamente lisci, del resto della struttura. |
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E’ il corpo centrale quello di straordinaria fattura, perché questo alternarsi, diciamo, liscio-bugnato, crea un gioco di luci stupefacente e soprattutto la luce in qualche modo s’infiltra, ma cambia totalmente di tonalità e di intensità nello zatto ( gnocco del bugnato ). Poi la straordinaria invenzione di questa scala semicircolare. Per dare ancor più enfasi alla facciata, la trabeazione sborda rispetto al piano di cornice, quindi si espande, si estende, si amplia rompe comunque l’equilibrio della facciata. |
Il retro è completamente diverso: non ci sono più le torri, residui dell’edificio precedente, che non servono più, perché rimangono tutte al di fuori della nuova struttura. Struttura, che si articola sempre con la cornice, con il basamento marcapiano molto accentuato ( sotto ci sono le stanze della servitù, le cucine e le cantine ), la fascia liscia, le finestre e qui con lo straordinario gruppo centrale dato dalla finestra centrale affiancata dalle due finestre centinate laterali.
Questa diventerà una soluzione molto usata nelle chiese veneziane del Palladio e poi ripresa questa tripla afflizione nel nostro blocco porta-finestre. |
Dall’alto abbiamo la possibilità di vedere che la villa si affaccia al fiume, al quale si poteva accedere. Erano terreni paludosi, per cui i Pisani hanno attinto a piene mani dalle loro ricchezze per bonificarli e trasformarli in terreni agricoli, che produrranno poi denaro alla grande. La villa doveva avere la barchessa, e questo perimetro, bianco formato da ghiaia, riconnette la barchessa alla villa. Possiamo pensare che nello spazio entro il perimetro, tracciato dalle strade di ghiaia, doveva essere collocata un’altra barchessa. |
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Dalla pianta a sinistra e più sotto, possiamo notare la scala, due torri, loggia, il cosiddetto salone crociato, perché sembra fare una leggerissima croce che si imposta dalle quattro colonne poste agli angoli, come nei palazzi che già abbiamo studiato e gli ambienti distribuiti tutti intorno: all’esterno c’è la barchessa esistente e di fronte doveva probabilmente essercene un’altra. |
Dove c’è l’attuale scala posteriore alla villa, doveva esserci qualche cosa di più complesso. Secondo Palladio, al posto di questa scala, doveva esserci una doppia scalea. Se nella parte opposta il portico è rientrante, qui avremmo dovuto avere il loggiato a pronao esterno con lo stesso gioco dei volumi arretrati aggettanti. Avremmo dovuto avere quindi un pronao come alla Rotonda, dal quale scendeva la scalea come attualmente è, con due scalee laterali che si sarebbero dovute inserire direttamente nel porticato, che avrebbe dovuto estendersi su tutti quattro i lati, creando questo cortile a peristilio, elegantissimo, grandioso, che però nemmeno la famiglia Pisani è riuscita a portare a termine. |
Ecco il salone crociato a sinistra, con il braccio lungo verso la facciata posteriore della villa, con l’innesto della crociera, mentre non si vede il braccio corto che porta al loggiato anteriore. |
Chiaramente attività che potevano rimanere vicino alla villa: quindi scuderie, cantine per il vino, fienile, cucine ed alloggi della servitù; sicuramente non stalle, non pollai, non tutto ciò che riguarda gli animali da cortile che avrebbe potuto causare disturbo ed odore agli occupanti della villa. |